Covid in Germania, toh… quante somiglianze
Tutto il mondo è paese. Proprio vero.
Si guardi alla vicina Germania e con quale precisione il governo retto da Angela Merkel fino al dicembre 2021, e poi da Olaf Scholz, ha affrontato la pandemia.
Sulla piattaforma Substack è comparso il resoconto critico di un autore che ha scritto svariate volte di pandemia e si firma Eugyppius. Utile, oltre che per i commenti, ad aggiornarci sui fatti.
Due settimane fa un tribunale tedesco ha imposto al Robert Koch Institute (il nostro Istituto Superiore di Sanità) di rendere noti i protocolli interni degli incontri del “Covid Crisis Team” tra gennaio 2020 e aprile 2021: “Il disvelamento delle decisioni di allora è tuttora in corso ma i principali media stanno dicendo con notevole enfasi che non emergerà nulla” scrive l’autore.
Die Zeit titola: “Un regalo ai teorici della cospirazione”; Der Spiegel che “i protocolli hanno suscitato grande entusiasmo ma contengono poco”. Qui l’autore commenta che “tutti questi articoli sono molto lunghi ma assai brevi nelle citazioni dirette ai documenti in questione”. E che “quando si tratta di lockdown e vaccinazioni di massa, l’incuriosità dei nostri giornalisti non conosce limiti”.
(Da noi nessun giudice ha chiesto chiarimenti sulle decisioni della Cabina di regia ma è facile immaginare che, se dovesse accadere, molti giornali scriverebbero che i “magistrati strizzano l’occhio ai no vax”).
Leggiamo poi che i protocolli svelati stanno mostrando che “i gestori della pandemia sopravvalutarono il rischio Covid su indicazioni esplicite dei loro supervisori politici nel Ministero della Salute” e che il “fattore R fu adattato allo scopo, passando da moderato ad alto” (si tratta dell’indice che stabilisce la contagiosità di un agente infettivo).
Insomma, sta venendo fuori che i dati della scienza hanno celato di fatto una “manipolazione” chiesta dai politici. Per quale scopo?
(E da noi?)
L’autore prosegue definendo “Karl Lauterbach, il ministro della sanità più stupido d’Europa” e dicendo che “sta attraversando un momento particolarmente brutto”, (anche Speranza non se la passa bene, costretto a uscire dalla porta di servizio quando si presenta a un evento pubblico, ha pure ritirato la sua candidatura alla presidenza della Basilicata dicendo di averlo fatto “perché perseguitato dai no vax”. Di fatto, a pedinarlo sono i danneggiati dal vaccino anti Covid in carrozzella – magari per loro fossero stati no vax – da lui pure offesi).
Il ministro della Salute tedesco si sta giustificando pubblicamente affermando che “i protocolli sono stati ampiamente modificati per proteggere i dipendenti dall’odio e dall’agitazione delle persone per cui lavorano” e che “il Robert Koch Institute ha lavorato “indipendentemente dalla politica” e “ha salvato molte vite durante la pandemia”, poi, su X, (ex Twitter) ha accusato “governi stranieri (non dice quali) di promuovere teorie del complotto”.
Eugyppius riferisce di un virologo che ha osservato che “intere pagine relative ai vaccini sono state oscurate”. E di un esponente del partito liberal democratico che ha chiesto maggior trasparenza e l’accesso ai documenti.
Quest’ultimo ha quindi ri-chiesto che il Koch Institute pubblichi un suo studio ancora segreto, “Stop Covid”, che secondo Lauterbach dimostra che la gestione tedesca della pandemia è stata un successo e ha salvato tante vite “ma che per qualche motivo ha rifiutato a chiunque di leggere”.
Qualcuno nel governo ha accusato Lauterbach di dare una pessima immagine del Paese così che il ministro si è lasciato andare a nuove promesse, renderà pubblico lo studio e i documenti. Ma per ora, scrive Eugyppius, si tratta solo di promesse.
Apprendiamo che il governo tedesco della pandemia è “ampiamente detestato” e che politici del partito Liberal democratico stanno rivolgendo pesanti accuse al Koch Institute.
Non solo. La Sahra Wagenknecht Alliance (BSW) afferma: “Una commissione di studio non basta. È necessaria una commissione d’inchiesta per far luce sul periodo con le maggiori restrizioni dei diritti fondamentali nella storia della Repubblica federale”. La popolazione ha il diritto di venirne a capo. “In particolare, occorre esaminare la chiusura degli asili nido e delle scuole nonché l’esclusione delle persone non vaccinate, anche per trarre conclusioni per le future pandemie” ha dichiarato Wagenknecht a un’agenzia stampa.
L’autore conclude dicendo che molti lettori si chiedono quali siano le ragioni di aver esagerato la pandemia e imposto i lockdown e da chi venissero queste pressioni. Risposta: “La storia è in qualche modo diversa in ogni Paese, ma in Germania è chiaro che si è trattato di un virus culturale che ha travolto la stampa e l’élite politica prima ancora che gran parte degli scienziati”.
PS.
Fra le nazioni che stanno indagando sulla pandemia con Commissioni di inchiesta, oltre al Regno Unito, ci sono Austalia e Nuova Zelanda.
Eugyppius ha poi ricordato che l’establishment epidemiologico internazionale ha passato anni a predicare contro la chiusura delle frontiere in caso di pandemia.
Già, ma poi è successo qualcosa che ha fatto cambiare idea. A tutti insieme, non appassionatamente.
Original source: https://blog.ilgiornale.it/locati/2024/04/01/covid-in-germania-toh-quante-somiglianze/